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Skipper o Comandante
Skipper
(DEFINIZIONE Inglese)
Comandante o conduttore di imbarcazione
(DEFINIZIONE in ITALIA
Comunemente chiamato Skipper, il comandante nella navigazione è il conduttore di imbarcazioni da diporto, possessore di titolo nautico può manovrare e avere il comando di natanti della lunghezza massima di 24 metri.
Lo skipper può svolgere il proprio lavoro in autonomia o affiancato da un team e può condurre imbarcazioni a motore o a vela con motore ausiliario.
Le caratteristiche che contraddistinguono il mestiere di skipper sono senza dubbio un forte senso di responsabilità e capacità di assumersi i rischi, la capacità di guidare l’equipaggio e la conoscenza approfondita delle normative vigenti in ambito nautico.
Infatti, è lo skipper che ha il comando dell’equipaggio quando la barca è in mare ed è lui che ne risponde civilmente e penalmente, ha il compito e il dovere di rispettare tutti i parametri e le regolamentazioni previste in materia, come ad esempio il limite di lunghezza dell’imbarcazione e la sua idoneità al viaggio.
Il conduttore di imbarcazioni da diporto, come dice la nomenclatura stessa, conduce gli scafi e deve conoscerne il quadro operativo in maniera completa. È per tale ragione che tra le mansioni previste rientrano anche:
– il controllo delle dotazioni di sicurezza obbligatorie,
– il controllo dei documenti e della regolare tenuta dei libri di bordo,
– il controllo della stiva.
– il piano di navigazione
Il Comandante (skipper) si occupa principalmente della conduzione delle imbarcazioni da diporto e delle manovre di ormeggio necessarie all’approdo. Inoltre, deve avere competenze anche nella gestione delle tecnologie necessarie alla direzione della barca come radar, radio e tutti quei dispositivi fondamentali per la sicurezza della navigazione, conoscere e valutare i bollettini delle condizioni meteo.
A queste competenze tecniche si sommano competenze trasversali legate alla gestione dei rapporti interpersonali sia con lo staff dell’equipaggio che con i diportisti e gli armatori. Oltre alla conoscenza delle lingue, gli impegni dello skipper possono essere molteplici, deve essere in grado di creare un ambiente e un clima armonioso all’interno dell’equipaggio così che la navigazione possa svolgersi serenamente, cosa fondamentale per dare maggiore sicurezza a tutti ed acquisire la fiducia dei passeggeri.
Capace di lavorare anche sotto stress, lo skipper deve avere una buona dose di autocontrollo che gli permetta di agire con prontezza anche davanti alle situazioni più inaspettate e in cui può essere determinante prendere una decisione in maniera tempestiva.
In Italia il termine skipper ha assunto nel corso del tempo un’accezione limitata ed è utilizzata genericamente, ed erroneamente, per identificare semplicemente il conduttore di barche a vela durante le competizioni sportive, poi questo termine si è divulgato ma come già detto in Italia il termine giusto corrisponde al Conduttore di Imbarcazione “ Il Comandante”.
Il conduttore di imbarcazione durante la navigazione ha tutta la facoltà di prendere decisioni per rendere la navigazione sicura in quanto responsabile degli eventi che possono accadere, sia per il meteo, sia per le difficoltà che possono insorgere con il mare, sia per la conduzione nel raggiungimento delle mete e delle rotte da navigare, nonché gli ordini da dare per il corretto uso degli armamenti a bordo.
Può succedere che per motivi di varie esigenze il conduttore (Skipper) non corrisponda alle richieste passando per una figura scontrosa o presuntuosa, ma sarà il buon senso di bordo a identificare quali possono essere le cause di tale comportamento a volte necessario. Non da sottovalutare mai la vera responsabilità del comandante.
La bellezza del mare non deve mai distogliere dalla professionalità e dalla sicurezza nella navigazione.
Per esercitare la professione da skipper professionale bisogna frequentare un corso specifico disciplinato in Italia dalla legge 647/1996, la quale ha istituito il titolo professionale di conduttore di imbarcazioni da diporto adibite al noleggio per le acque marittime, successivamente trasformato dalla legge 121/2005 in ufficiale di navigazione del diporto.
Il comandante ha anche la facoltà di insegnamento, specie per la navigazione con ospiti diciamo un po’ inesperti, una cosa che è sempre gradita da tutti è il giusto bon-ton che distingue il personale carisma di una persona dall’altra.
Ebbene sì nella marineria c’è molta osservazione alle discipline legate allo stile di conoscenze nautiche, ed a ogni tipo di conduzione e uso di imbarcazione, questo dona al navigante la conoscenza e il modo di vivere esperienze nella nautica con un rispetto legato ad approfondire il segno del valore nella marineria.
Ma comunque nella semplicità del bon-ton il comandante indica quali sono le regole, quali sono i compiti da svolgere in barca, quali sono o possono essere i momenti di svago o momenti di impegno, facendo sempre il confronto con quello che il padrone mare ci offre al momento e valutando il più possibile i cambiamenti della natura marina.
Informa e da consigli per come interagire con i vicini di barca sia in ormeggio al porto o in ormeggio in rada, dove si pone una serena e piacevole permanenza, non da escludere i modi per lasciarsi andare con feste e party.
Come rapportarsi con il comandante ( Skipper )?
Lo skipper non è il nostro cameriere o chef personale. Seguiamo le sue indicazioni e consigli di navigazione. In generale cerchiamo di rispettare la privacy dei nostri compagni di viaggio.
Non parliamo a voce alta e non facciamo confusione negli orari di riposo diurni o notturni, abitudini che non rientrano nel perfetto bon ton in barca.